WORK HARD, PLAY HARDER!

Questa citazione è un input, un punto di forza, che a mio avviso dovremmo tenere ben presente tutti.

Non a caso il nome che scelsi per la mia “azienda” già diversi anni fa, è PIXEL EATER, ideato in tempi non sospetti, quando ancora lavoravo come dipendente, esattamente nel 2004, e avevo già l'idea -  anche se ancora molto vaga - che prima o poi avrei gestito qualcosa in proprio; avevo già dato a questo 'progetto' - solamente sognato e immaginato - una sua identità, ancora prima che nascesse... e quindi questo nome deriva da un mix di due cose fondamentali: la mia passione per la grafica, la comunicazione e le arti in genere, e la mia 'stima' per il gioco unita alla meraviglia delle cose semplici, quindi ho scelto il simbolo del gioco del PAC-MAN che era il mio gioco preferito, ed è in qualche modo un 'mangiatore di pixel'... quindi bene si sposa con la computer art. E quando finalmente ho deciso di aprire la mia partita iva, ho mantenuto davvero questo nome, senza fare uno studio approfondito e strategico di naming, ma... ho fatto scegliere al CUORE! Il cuore non ha bisogno di studi. E il cuore non sbaglia mai. E quindi mi sono detta: “Pixel Eater sia!”.

Ma dietro a tutto questo c’è un’intenzione seria, molto seria, per niente “superficiale”... c'è una storia che inizia dalla passione per il mio lavoro, ma anche di studio, impegno e metodo, uniti poi alla strategia e alla costanza e inevitabilmente, con il tempo, all'esperienza, senza mai dimenticare o mettere in secondo piano il "gioco".

E non sottovalutiamo il gioco nella vita di tutti i giorni... esso è il ‘mestiere’ dei bambini. Quando un bambino gioca, sta facendo il proprio lavoro, dedicandovisi con massimo impegno e attenzione. È per lui un comportamento innato, gli insegna a creare e mantenere le relazioni, creare mondi, risolvere problemi. Mette in pratica la sua creatività. Ed è per lui una cosa molto seria. E credo che dai bambini dobbiamo imparare MOLTO.

Lavora come se non avessi bisogno di soldi. Ama come se non avessi mai sofferto. Danza come se nessuno ti guardasse. (Satchel Paige)

Quando si diventa adulti, si rischia di perdere giorno dopo giorno la spontaneità e la parte più autentica di noi stessi, trascinati da falsi valori che la società piano piano ci vuole imporre sempre più fortemente e sempre più velocemente, fino a farci perdere di vista le cose 'importanti' che ci fanno stare bene. Si è così concentrati a raggiungere obiettivi 'effimeri' al punto da perdere la bellezza dell’attimo presente e spesso anche la creatività.

Per questo io ritengo importante, oggi quasi vitale, mantenere viva la parte più creativa di noi stessi. E reputo che NON serva ad esempio lavorare 10/15 ore al giorno senza focalizzare davvero gli obiettivi importanti, mentre è molto meglio e più proficuo lavorare molte meno ore ad attività veramente strategiche, forse più faticose mentalmente, ma di maggior valore a lungo termine, e riuscire a lasciare del tempo libero, davvero LIBERO, da dedicare a passioni più spassose e benefiche per il proprio fisico, la propria psiche e per lo spirito.

Credo anche che mantenere un alto grado di resilienza, così come nella vita (accogliere le sconfitte dalle quali si impara molto di più che dalle vittorie e continuare a coltivare i propri talenti con metodo e passione) sia la vera chiave del successo.

Il successo è già insito nella passione per quello che si fa, riuscendo a mantenere sempre un approccio giocoso al lavoro per rendere un servizio ai propri clienti originale, piacevole e soprattutto efficace per la loro attività. Quando si riesce a far incontrare il verbo lavorare con il verbo amare tutta la vita ne trae beneficio in termini di energia, creatività, affidabilità, qualità e capacità di affrontare le inevitabili difficoltà che ogni lavoro comporta.

Inoltre bisogna sempre continuare a sognare per fare bene il proprio lavoro. Ed è anche l'unico modo per fare veramente un buon lavoro.

Cristina Rebecchi

L'unico modo di fare una gran bel lavoro è amare quello che fate. Rimanete affamati, rimanete folli. (Steve Jobs)


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